martedì 27 dicembre 2011

CAV GALLICO - DEL VERDE RC 3-0

CAV GALLICO - DEL VERDE RC 3-0 (25-15, 29-27, 25-19)

CAV GALLICO: Tortora, Bilardi S., Chirico, Dascola, Surace, Cangemi, Marra (L), Ambrosio, Crucitti. Allenatore: Dina Yasakova

DEL VERDE REGGIO C.: Borghetto M., Larocca, Catanese (L), Koullou, Oliverio, Bikam, Paleologo, Dal Pozzo, Pratticò, Romeo, Morena. Allenatore: Roberto Daquino

ARBITRI: Vincenzo Romeo e Gianluca Branca di Reggio Calabria

La capolista vince la sua decima partita consecutiva e mantiene a punteggio pieno la vetta della classifica. Una gara dal sapore particolare quella giocata sabato al “Boccioni”: l’ultimo match tra le due formazioni risale all’ultima giornata dello scorso torneo, quando il Cav affrontò da prima della classe la difficile trasferta del “Palloncino”. Quel pomeriggio il sestetto gialloblù perse testa e primato, complicandosi la vita in vista dei playoff. La vittoria di sabato arriva in concomitanza col punto perso dal Crotone in quel di Locri: adesso le gallicesi possono vantare tre lunghezze di vantaggio sulla seconda. Il derby ha vissuto nel secondo periodo il parziale più emozionante: dopo aver vinto in scioltezza la prima frazione, il Cav ha infatti subito la reazione delle cugine della Del Verde. Sotto 6-12, Dina Yasakova mette in campo la Tortora, reduce da un infortunio, e la musica cambia. Gallico passa in vantaggio sul 20-19, si porta sul 24- 21 ma poi sbaglia ben cinque set point. Sul 26-27 la Del Verde ha addirittura la possibilità di vincere il gioco, ma il sogno viene spezzato da una schiacciata della Bilardi. Passata la paura, sale in cattedra la Ambrosio, la quale mette palla a terra due volte consecutive portando la sua squadra sul doppio vantaggio. Nel terzo set le ospiti si svegliano solo sul 13-7, portandosi così sul 14- 12, ma poi spengono la luce e subiscono un break di 10-2. Dopo cinque match-point annullati, il punto conclusivo lo sigla la Surace, che ferma così il tabellone luminoso sul 25-19. Il Cav continua a volare, la Del Verde esce dal “Boccioni” a testa alta. (Alessandro Marcianò)

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