A volte tornare a casa equivale ad una rinascita. Vale molto
per chi torna, forse molto ancora di più per i genitori. Paolo Finizzi è
finalmente a casa dopo il brutto incidente che lo ha visto sfortunato
protagonista tre settimane fa. Una gioia immensa quella dei familiari, che dopo
la vicinanza di tutto il mondo pallavolistico durante le due settimane in
ospedale, adesso possono vedere nuovamente piena la casa. Perché quando un
figlio manca per una sola gita già la casa sembra vuota, figuriamoci se il
figlio invece di essere in gita si trova costretto in un letto di ospedale. Ma
adesso il peggio è sicuramente passato, e il forte giovane della Luck si trova
a casa già da una settimana. Adesso per lui il programma prevede fisioterapia e
poi piscina, prima di tornare a schiacciare nelle varie palestre. La sua
muscolatura gli ha permesso di limitare parecchio i danni, così come lo ha
agevolato durante l’intervento e così come lo aiuterà nella ripresa dell’attività.
Anche se le previsioni dicono che Finizzi potrà tornare in campo nel giro di
qualche mese, forse è meglio non accelerare troppo i tempi e riprendere piano
piano per essere al top la prossima stagione. Dalla sua parte la forza di
volontà, un’infinita forza di volontà che lo porterà a rientrare quanto prima
nel gruppo assieme ai compagni. Così come lo riporterà a scuola, lui che quest’anno
dovrà sostenere gli esami di maturità. “Durante la permanenza di Paolo in
ospedale, si sono dimostrati tutti affettuosissimi: compagni di squadra della
Luck, ex compagni di squadra della Mymamy, compagni di scuola, insegnanti, non
lo hanno mai lasciato un attimo solo”, affermano all’unisono i genitori di
Paolo, “E vogliamo ringraziarli pubblicamente per quanto hanno fatto e per il
sostegno che ci hanno dimostrato in quei giorni”. Anche le altre società di
pallavolo si sono dimostrate vicine alla banda reggina, che si è vista regalare
anche una maglia personalizzata dai giocatori del Cinquefrondi. Telefonate da
tutte le parti, anche da Rossano, a dimostrazione di quanto l’ambiente
calabrese della pallavolo sia sportivo, corretto e di quanto sia squadra anche
se i colori indossati durante il week-end siano diversi. “Tutti i giorni quella
corsia era strapiena”, affermano, “Tutto il mondo della pallavolo è stato molto
molto vicino, i suoi amici, ci hanno commosso. Vicini i parenti, la fidanzata
soprattutto”. L’incidente ha fatto perdere tempo anche nei confronti dello
studio, ma gli insegnanti si sono dimostrati disponibilissimi: “Gli insegnanti
si sono dimostrati, all’unanimità, disponibili nel fare un percorso di aiuto e
di recupero, visto che il ragazzo quest’anno è di esami, e vogliamo
ringraziarli per questo”. Ma ci sono altri ringraziamenti da fare: “Un
ringraziamento particolare alla signora Francesca Nucara, è lei che ha dato il primo
soccorso a Paolo, visto che il ragazzo era solo sull’asfalto, ed è stata lei
che ha chiamato il 118 e che ha aspettato che arrivasse. È venuta anche in
ospedale per informarsi sul suo stato di salute. E’ stata preziosissima, è
stata gentilissima”. Infine, un ultimo ringraziamento, ma molto importante
anche questo: “Un encomio all’equipe del reparto neurochirurgia, con in primis
il primario Mauro Campello, il dottor Francesco Turiano che lo ha operato, l’anestesista
Marco Tescione e tutto il personale paramedico che, proprio in quei giorni era
in agitazione. Sono state persone disponibilissime, sempre col sorriso sulle
labbra, sempre molto professionali”.
Alessandro Marcianò, Tie-break







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