venerdì 6 luglio 2012

Over, una norma da cambiare?


Quando una norma rischia di diventare una condanna c’è da stare poco allegri. Paradossale è la situazione riguardante gli Over di categoria, con le squadre di Serie C che, dopo magari aver evitato per un soffio il fallimento, devono fare il mercato andando quasi a tastoni. Secondo le norme, sono quattro gli over che una società può tesserare, per una norma che, seppur nata sotto i migliori auspici, si è rivelata un boomerang. Se lo scopo era quello di incrementare l’utilizzo dei ragazzi provenienti dai settori giovanili, non si considera, però, un altro dato: molte società, allo stato attuale, hanno impostato una scarsa preparazione strutturale a livello giovanile. In molti paesi calabresi, poi, la pallavolo è assente in raggi di addirittura cento chilometri, e basare tutto sui limiti d’età è diventato contro producente. Le società, infatti, rischiano di pagare a peso d’oro qualche giovane valido, per poi discriminare anche i prodotti locali, in una logica di mercato spesso assurda. Altra posizione da riguardare, dunque, in questa estate del volley che rischia di diventare l’ennesimo calderone fatto da parole e non da fatti. La norma, inoltre, penalizza anche quei pallavolisti che, per via della sfortuna, non hanno avuto un giusto palmares e che sarebbero costretti, anche quest’estate, a trovare una nuova destinazione, possibilmente scendendo di categoria per non sentirsi quasi un peso nella società d’appartenenza. Alcune società sono pronte a scendere sul piede di guerra, per chiedere la totale abolizione di questa norma, come già avvenuto in Campania, che dal 2012-13 non avrà alcun limite per i tesseramenti in Serie C e Serie D. Certo, sarà poi il buon senso delle squadre a definire la politica sportiva, ma limitare, al contempo, i giocatori più esperti e creare anche false speranze tra i ragazzi non è il massimo.

Massimo Maneggio, Calabria Ora 6 luglio 2012

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