Si apre una nuova era per lo sport giovanile: nella mattinata di ieri è stata ufficializzata la Convenzione tra il Panathlon International Club di Reggio Calabria e la Regione Calabria tramite la sottoscrizione della “Dichiarazione del Panathlon International sullo sport giovanile”. Attraverso la firma congiunta dei documenti concernenti il “Protocollo di Intesa sullo Sport giovanile” da parte del Governatore Giuseppe Scopelliti e del Presidente del Panathlon Carlo Colella, si rendono dunque operativi i principi della “Dichiarazione di Gand”. Al progetto potranno aderire tutte le Società Sportive Dilettantistiche, sarà lo stesso Club di Reggio Calabria a controllare la sua applicazione. Queste Società, al momento dell’adesione, dovranno assicurare il rispetto e l’applicazione di alcuni punti fondamentali, quali: elaborare adeguati programmi di allenamento favorendo la socializzazione e il buon rapporto all’interno del gruppo, tenendo conto dell’età, delle caratteristiche fisiche e della predisposizione dei singoli atleti; eliminare ogni forma di discriminazione all’interno della Società operando in maniera imparziale per favorire oltre all’integrazione anche la convivenza; adeguare misure preventive in quanto lo sport potrebbe anche essere portatore di effetti negativi; accertare l’aiuto degli sponsor e dei benefattori a condizione che gli stessi concordino con lo spirito della dichiarazione evitando di condizionare le scelte societarie; fare della “Carta dei diritti dei ragazzi nello sport” la guida per tutte le attività attinenti la sfera giovanile. “Nel calcio ci sono i cartellini giallo e rosso. La Regione Calabria e il Panathlon oggi hanno un altro cartellino, il cartellino verde: noi mettiamo il cartellino verde perché i giovani possano partecipare senza subire all’interno dello sport discriminazioni di nessuna natura”, afferma il Presidente Carlo Colella descrivendo l’iniziativa. La Calabria è la seconda Regione che sottoscrive questo documento, dopo la Liguria. Il Panathlon International ha lo scopo di affermare nell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali l’elevazione della persona e la solidarietà tra gli uomini e i popoli, ed è stato riconosciuto dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico) nel 1982.
Alessandro Marcianò, Calabria Ora 18 luglio 2012







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